Oltre a promuovere l'uso sicuro di Internet, l'obiettivo generale della giornata è da sempre quello di “incoraggiare, a livello europeo, un ambiente favorevole allo sviluppo dell'industria legata a Internet”. Tale traguardo può essere raggiunto solo attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori della società dell’informazione.
Fra i giovani, alcuni dati raccolti sono incoraggianti: la maggiore diffusione della cultura digitale è dovuta in gran parte all’azione svolta dai docenti nelle scuole. Nel settore privato ed in azienda, invece, l’educazione al tema della cyber-sicurezza passa attraverso investimenti nel settore, talvolta sottovalutato, della formazione.
Nel corso degli anni, il Safer Internet Day (SID) è diventato un evento di riferimento nel calendario della sicurezza online. È iniziato nel 2004 con il primo piano d'azione per un Internet più sicuro. Oggi, il Safer Internet Day è cresciuto oltre la sua tradizionale zona geografica e viene celebrato in circa 200 paesi e territori in tutti i continenti, e raggiunge milioni di persone in tutto il mondo.
Nei singoli Paesi membri dell'Unione Europea, le iniziative volte a promuovere un uso consapevole della rete fanno capo ai rispettivi Safer Internet Center nazionali. In Italia, tale funzione è svolta dal Ministero dell’Istruzione, coordinatore del progetto “Generazioni Connesse”, il Safer Internet Centre italiano per la sicurezza in Rete.
Il principale evento promosso a livello nazionale (disponibile su YouTube e alla pagina dedicata), ha aperto il dibattito ad un’ampia discussione tra istituzioni, organizzazioni pubbliche e private, insegnanti e studenti, con lo scopo di capire come utilizzare le nuove tecnologie per rendere internet un posto migliore. Si è parlato anche di web reputation, di opportunità e rischi della Rete.
In occasione del Safer Internet Day, Microsoft ha diffuso i risultati dell’edizione 2022 del Digital Civility Index, ricerca che analizza le attitudini e le percezioni degli adolescenti (13-17) e degli adulti (18-74) rispetto all’educazione civica digitale e alla sicurezza online in 22 Paesi, Italia inclusa. Nel corso degli ultimi due anni le tecnologie hanno giocato un ruolo fondamentale e molto ampio: da strumenti di lavoro e intrattenimento, si sono evoluti in mezzi essenziali per socializzare o per erogare la didattica.
Internet è divenuto essenziale per l'apprendimento, il miglioramento delle competenze e l'acquisizione di nuove abilità e conoscenze. L’82% degli Italiani dichiara che i meeting online, tipici dello smart working e la didattica integrata digitale, hanno contribuito a migliorare il livello di civiltà online (Digital Civility). L’indice Microsoft 2022 evidenzia quindi un lieve miglioramento, a livello globale, della percezione di internet, visto come luogo più civile e sicuro rispetto agli anni passati.
Le statistiche, tuttavia, mostrano anche diverse criticità. Fra queste vale la pena citare la cd. “Covid Fatigue”: gli Italiani sempre più spesso manifestano online le proprie frustrazioni e in generale hanno una minore tolleranza verso l’altro. Fra i rischi del web, l’indagine condotta da Microsoft mostra che:
Il web ci ha dato e ci sta dando grandi opportunità di interconnessione nel contesto pandemico, tuttavia i rischi sono sempre dietro l’angolo e questo mantiene alta la preoccupazione degli utenti. La sicurezza online ha rappresentato pertanto il focus del Safer Internet Day 2022, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza, e allo stesso tempo intraprendere azioni concrete per fornire protezione e responsabilizzazione dei giovani online. “Il digitale può generare opportunità straordinarie per migliorare la qualità della nostra vita, saper usare i nuovi strumenti in modo sicuro è fondamentale per un cambiamento positivo” ha dichiarato Matteo Mille, Marketing and Operations Lead di Microsoft Italia.
La maggior parte delle iniziative proposte con il SID 2022, ha riguardato proprio l’educazione dei minori. Durante il mese di febbraio tutte le scuole sono state invitate a partecipare alla campagna “Il Mese della Sicurezza in Rete”, mediante proposta di attività formative e di sensibilizzazione all’uso consapevole degli strumenti digitali.
Le attività oggetto della campagna sono state pubblicate sulla piattaforma di “Generazioni Connesse”, portale del Safer Internet Center italiano. La campagna consentirà la diffusione e l’intercambio di buone prassi, la divulgazione dei principi sull'uso positivo della rete e degli strumenti tecnologici.
I dati statistici mostrano come le iniziative intraprese negli anni passati abbiano effettivamente condotto ad un miglioramento complessivo nell’approccio ad internet da parte delle nuove generazioni. Buona parte delle raccomandazioni su igiene digitale, sicurezza online, rispetto reciproco in rete, utilizzo dell’intelligenza artificiale, sono state recepite. I giovani passano meno tempo connessi (i dati stanno tornando sui livelli pre-pandemia), molti di questi si dichiarano più consapevoli e accorti, in merito alla possibilità che i siti web visitati possano condividere le loro informazioni personali con altri e rispetto a possibili usi non autorizzati dei dati forniti.
Le nuove generazioni hanno quindi mostrato una accresciuta consapevolezza dei rischi in cui si può incappare sul web. Molti giovani, peraltro, hanno sfruttato le conoscenze acquisite sui meccanismi della Rete per aiutare i coetanei in difficoltà. Secondo il report del Ministero dell’istruzione “nell’ultimo anno, il 95% degli studenti coinvolti nella ricerca dichiara di aver sostenuto ragazze e ragazzi della propria età con consigli e suggerimenti per migliorare la loro esperienza nella dimensione digitale. I più diffusi? Evitare di condividere online dati sensibili, fare attenzione alle persone conosciute in Rete, non diffondere foto e video privati sul web, non condividere informazioni sensibili su altre persone senza il loro consenso, verificare l’attendibilità di chi ci manda link prima di aprirli”.
Più della metà dei ragazzi (il 55% per l’esattezza) dichiara di aver ricevuto informazioni utili su come difendersi dalle minacce presenti sul web. Un dato quasi doppio rispetto al 2020, quando appena il 29% dei giovani affermava di confrontarsi su tali argomenti. Il Ministero dell’Istruzione evidenzia come la scuola abbia ricoperto un ruolo determinante nel diffondere la cultura digitale: “le studentesse e gli studenti che hanno ricevuto insegnamenti sulla sicurezza online dai loro insegnanti sono passati dal 12% di un anno fa al 31% attuale”.
Se da un lato, quindi, grazie all’educazione scolastica, la consapevolezza dei minori e dei nativi digitali cresce, statistiche più ampie mostrano come, fra le generazioni che si sentono più esposte a rischi cyber, ci siano i Baby Boomers (nati fra il 1946 e il 1964), i quali percepiscono come gravi i rischi relativi al furto di identità online e alla clonazione della carta di credito, e si mostrano in generale più scettici rispetto alla sicurezza dei pagamenti online (e-commerce).
Fra le best practice per migliorare l’utilizzo di internet e proteggersi dai rischi cyber vi rientrano sicuramente comportamenti e azioni. I primi comprendono regole di educazione civile, utili sia per rapportarsi con gli altri utenti del web, sia per comprendere, cum grano salis, quali informazioni non dovrebbero essere oggetto di condivisione.
Microsoft riassume alcune regole di comportamento in quattro principi per un buon utilizzo di internet:
Anche Fortinet, big Californiana specializzata in sicurezza informatica e delle reti, in occasione del SID 2022 fornisce dei suggerimenti su comportamenti che possono aiutare a rendere Internet più sicuro. Fra questi si ricorda l’opportunità di:
Oltre ai comportamenti sono fondamentali le azioni, che si realizzano mediante applicazione delle principali misure di sicurezza preventive. Fra queste si ricorda la necessità di:
L’89% degli Italiani è d’accordo sul fatto che occorre portare avanti programmi di education e formazione sui corretti comportamenti da tenere online, per rendere la rete un luogo più sicuro per tutti. A livello aziendale a questa best practice corrisponde un obbligo normativo, l’art. 29 del GDPR e l’art. 2 quaterdecies del Codice Privacy forniscono chiare indicazioni a riguardo.
La formazione specialistica rappresenta un valido strumento che consente di comprendere la reale portata del rischio legato all’attività dei cyber-criminali, acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per utilizzare computer e dispositivi digitali, riconoscere ed evitare le minacce informatiche.
È fondamentale predisporre gli strumenti di difesa, le policy e le procedure per proteggere l’integrità e la riservatezza dei dati aziendali.
I nostri corsi di formazione in ambito cyber security sono pensati per un ampio pubblico e sono volti a formare adeguatamente il personale e fornire alti livelli di consapevolezza e awareness contro i rischi cyber.