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Dal modello 231 agli indicatori ESG: un percorso comune verso la compliance integrata

 

Negli ultimi anni, la sostenibilità aziendale è diventata un pilastro fondamentale della governance d’impresa, imponendo alle aziende l’adozione di modelli di business responsabili e orientati al lungo termine.

L’evoluzione del contesto normativo e le crescenti aspettative degli stakeholder rendono sempre più necessaria un’integrazione strutturata tra conformità normativa e strategie ESG.

In questo contesto, il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (MOGC) previsto dal D. Lgs. 231/2001 assume un ruolo strategico, andando oltre la sua originaria funzione di prevenzione dei reati e configurandosi come un elemento chiave nella gestione sostenibile dell’impresa.

Se correttamente implementato, infatti, il Modello 231 può diventare un efficace driver di sostenibilità contribuendo a rafforzare l’etica aziendale, la trasparenza e la gestione dei rischi, elementi essenziali per un’impresa responsabile e competitiva.

L’integrazione tra il Modello 231 e i principi ESG rappresenta quindi un’opportunità per le aziende di rafforzare la propria governance, prevenire danni reputazionali e contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).

 

Alcuni punti di contatto

Il perimetro di applicazione del Modello 231 include numerosi reati presupposto che si intrecciano con le dimensioni ESG: dalle violazioni ambientali ai reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro, fino a illeciti connessi alla corruzione e alla responsabilità sociale d’impresa.

Iscrivendoti alla newsletter entro il 5 maggio 2025 riceverai alcune di queste connessioni, mostrando la relazione tra i reati previsti dal D. Lgs. 231/2001, le dimensioni ESG coinvolte, i relativi indicatori utilizzati per monitorare le performance aziendali, gli SDGs di riferimento e gli ESRS che guidano la rendicontazione conforme agli standard europei.

Un ulteriore tassello che rafforza il legame tra il Modello 231 e la sostenibilità d’impresa è rappresentato dalla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), che impone alle aziende obblighi di due diligence lungo la catena del valore per prevenire impatti negativi su diritti umani e ambiente. Questo approccio, in linea con la logica preventiva del Modello 231, estende la responsabilità delle imprese anche a fornitori e partner commerciali, evidenziando la necessità di una governance solida e di controlli interni efficaci.

 

Impatto sugli enti e strategie da adottare

Adottare il modello 231 in un’ottica di compliance integrata con i fattori ESG permette alle aziende di strutturare politiche di sostenibilità più efficaci, garantendo trasparenza, accountability e una maggiore tutela dai rischi legali e reputazionali.

La scelta delle soluzioni più appropriate e conformi deve essere valutata caso per caso, tenendo conto delle specificità aziendali e delle evoluzioni normative. In questo contesto, il supporto di consulenti esperti diventa essenziale per integrare al meglio i requisiti normativi e gli obiettivi ESG.

Per ricevere un’analisi personalizzata e strutturare un percorso di conformità efficace, non esitare a contattarci.

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