Dal modello 231 agli indicatori ESG: un percorso comune verso la compliance integrata Negli ultimi anni, la sostenibilità aziendale è diventata un pilastro fondamentale della governance d'impresa, imponendo alle aziende l’adozione di modelli di business responsabili e orientati al lungo…

Nuova apertura Desk Fondi Interprofessionali di Labor Project presso PlaseToBe Siamo lieti di annunciare l’apertura del nuovo Desk Fondi Interprofessionali di Labor Project presso l’esclusivo spazio professionale PlaceToBe di Figino Serenza, a partire da giovedì 10 aprile 2025. Ogni giovedì il…

Strumenti di legal design per la conformità normativa: il whitepaper del Garante Garantire il rispetto del principio di trasparenza e promuovere una cultura di consapevolezza nella gestione dei dati: questi sono gli obiettivi a cui mira il legal design applicato…

ESG: la proposta europea per una razionalizzazione In risposta alle preoccupazioni sollevate da diversi stakeholder sulla complessità della legislazione europea in materia di sostenibilità, la Commissione Europea sta valutando l’adozione del primo pacchetto di proposte normative, “Omnibus I”, pubblicato il…

L’Intelligenza Artificiale nel settore scolastico e universitario: 10 regole per sfruttare le opportunità dell’IA rispettando le norme Le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale generativa nel contesto scolastico e, in particolare, universitario sono ampie ed attraenti. L’IA può arricchire l'apprendimento, migliorare l'accessibilità e…

Whistleblowing: i chiarimenti indicati nella bozza di linee guida ANAC In data 7 novembre 2024, è stata pubblicata sul sito ANAC, la nuova bozza di “Linee Guida in materia di Whistleblowing sui canali interni di segnalazione” che prevede alcuni chiarimenti…

No alle scorciatoie per la Cassazione: il consenso non legittima l’accesso alle chat sullo smartphone  La Corte di Cassazione ha ribadito che, ai fini della validità probatoria in giudizio delle chat di messaggistica, non basta il consenso di chi ha…

Gli aggiornamenti normativi in materia di D.Lgs. 231/2001 Nuovi reati presupposto e potenziale impatto sul MOGC Nel corso del 2024, l’elenco dei reati che possono originare la responsabilità degli enti in forza del D.Lgs. 231/2001 è stato oggetto di un…

Giornata Europea della Protezione dei Dati  Il 28 gennaio è una data importante: si celebra la Giornata Europea della Protezione dei Dati, un momento prezioso per riflettere sull'importanza della privacy e sulla tutela dei dati personali in un mondo sempre…

L’importanza dell’alfabetizzazione sull’AI spiegata in quattro lingue grazie all'intelligenza artificiale  Il 2 febbraio 2025 segna una data fondamentale per l’Europa: l’entrata in vigore dell’AI Act, la normativa che regola l’uso dell’intelligenza artificiale nel continente. Questa legge introduce standard rigorosi per…

231 Infortunio sul lavoro: la responsabilità penale del RSPP

Che figura veste il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione RSPP? Può essere considerato una figura autonoma all’interno dell’azienda? Questo il tema trattato nella sentenza del 21 settembre 2022 dalla Suprema Corte.

Con la Sentenza n. 34943 del 21 settembre 2022, la Suprema Corte (IV Sezione Penale) ha statuito che l’attribuzione del potere di compiere scelte decisionali in piena autonomia in materia di sicurezza al RSPP (nel caso di specie, anche delegato alla sicurezza) non implica l’esonero del datore di lavoro e dei dirigenti dalle rispettive responsabilità in tema di violazione degli obblighi per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Pertanto, questa attribuzione non comporta il riconoscimento di poteri di amministrazione, gestione e rappresentanza dell’ente tali per cui il soggetto possa considerarsi apicale.

RSPP può essere considerato figura autonoma?

In primo grado, il Tribunale di Modena ha riconosciuta la colpevolezza del RSPP della Società, per il reato di lesioni colpose gravissime ai danni di una dipendente ed ha, inoltre, riconosciuto la responsabilità amministrativa dell’ente ai sensi dell’art. 25septies, comma 3, D.Lgs. 231/2001. 

In secondo grado, la Corte D’Appello ha confermato la condanna dell’ente e della persona fisica, evidenziando che il RSPP era stato investito, mediante apposita delega di funzioni, del potere di compiere autonomamente scelte decisionali in materia di sicurezza, con l’esclusione di ogni ingerenza da parte dell’organo amministrativo e di mezzi finanziari per l’adempimento degli stessi. Di conseguenza, questi ampi poteri gestionali e di spesa risultano idonei e sufficienti a conferire al RSPP la veste di soggetto posto al vertice dell’azienda, ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. 231/2001. 

Art. 5 del D.Lgs. 231/2001. RSPP figura di supporto al datore di lavoro

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 34943 del 21 settembre 2022, ha ritenuto che il giudizio espresso dal giudice in primo, confermato poi in secondo grado, “è figlio di una errata interpretazione dell’art. 5, comma 1, lett. a, D.Lgs. 231/2001… il principale vizio della sentenza impugnata è pertanto quello di avere operato una sorta di equiparazione tra “il potere di compiere scelte decisionali in piena autonomia in materia di sicurezza” ed il riconoscimento di una veste apicale, secondo la previsione dell’art. 5, lett. a, D.Lgs. 231/2001”.

In particolare, la Corte ha affermato che il sistema normativo della responsabilità dell’ente è fondato sul principio di stretta legalità, il quale impone una puntale e attenta verifica dei tratti della fattispecie produttiva di responsabilità che emerge nella relazione tra autore del reato ed ente a cui viene imputato il fatto illecito commesso, imponendo al giudice di “attenersi alla precisa dizione del dettato normativo senza indulgere ad interpretazioni analogiche o estensive e quando la norma non sia chiara di attenersi all’interpretazione giurisprudenziale vigente, e ad evitare interpretazioni in malam partem”.

In conclusione, tornando al caso di specie, la Suprema Corte ha precisato che, se al RSPP viene riconosciuta una funzione di supporto al datore di lavoro, appare evidente che una prestazione di collaborazione resa in ragione del rapporto di ausiliarietà e di subordinazione non può essere ricondotta ad alcuna delle figure comprese nella categoria dei c.d. “soggetti apicali”. La legge ammette che gli obblighi prevenzionistici gravanti sul datore di lavoro possano essere oggetto di delega ad un altro soggetto, ma ciò non comporta l’attribuzione dell’intera gestione aziendale: il delegato rimane sottoposto al più ampio potere del delegante. Pertanto, la nomina del RSPP non esonera il datore di lavoro e i dirigenti dalle rispettive responsabilità in tema di violazione degli obblighi per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. 

Non esitare a contattare i consulenti di Labor Project, pronti a supportarti nella predisposizione del modello organizzativo.
 
Follow us on
Our Gallery