GDPR e trasferimento dati: aggiornate le decisioni di adeguatezza con la svizzera in primo piano
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’UE ha stabilito regole stringenti per il trasferimento di dati personali oltre i confini europei. Secondo l’Articolo 45(6), tali trasferimenti sono permessi solo verso paesi che assicurano un livello di protezione adeguato dei dati. Questa valutazione è compito della Commissione Europea, che ha confermato nel report inviato a Parlamento e al Consiglio UE del 15.01.2024, 11 nazioni come destinazioni sicure per il trasferimento dei dati.
Le nazioni che hanno passato l’esame di adeguatezza sono:
- Argentina
- Andorra
- Canada
- Isole Fær
- Guernsey
- Isola di Man
- Israele
- Jersey
- Nuova Zelanda
- Svizzera
- Uruguay
Questi provvedimenti di adeguatezza, come definiti dal GDPR, sono “strumenti viventi”, richiedendo alla Commissione di monitorare costantemente i cambiamenti legislativi e le pratiche nei paesi terzi. Inoltre, è richiesto un riesame ogni quattro anni per confermare che i livelli di protezione rimangano adeguati.
Per i DPO e gli esperti di protezione dei dati, è vitale seguire questi sviluppi. La Svizzera, in particolare, ha ricevuto elogi per i suoi progressi nel quadro legale della protezione dei dati, armonizzandosi maggiormente con le norme dell’UE, specialmente per la protezione dei dati sensibili e le regole sui trasferimenti internazionali di dati.
Il rispetto della privacy è diventato un pilastro fondamentale per garantire flussi commerciali stabili e sicuri in un contesto di digitalizzazione e globalizzazione. La libera circolazione dei dati personali tra l’UE e questi paesi facilita le opportunità di business internazionali, equilibrando sicurezza dei dati e crescita economica. Questa sinergia tra protezione dei dati e sviluppo commerciale sottolinea l’importanza del GDPR nel contesto globale, rendendolo un argomento cruciale per le aziende che operano a livello internazionale.